Science and Technology Park Vega 2

Uffici e spazi collettivi per riqualificare Porto Marghera, Venezia

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Marghera, l’area industriale più grande del Nord Italia. Per un secolo si sono contrapposti lavoro operaio e ricerca, conflitti sociali e inquinamento.
Oggi è sottoutilizzata e in costante decadenza, una generale atmosfera di
sconfitta e abbandono.
Eppure è il luogo più privilegiato e ambito del Veneto, è al centro dei flussi
più importanti dell’area metropolitana.
Nel futuro può diventare una città d’acqua da 5 milioni di abitanti favorita
del turismo internazionale che vuole visitare Venezia, con un potenziale di
30/40 milioni di persone all’anno.
L’area del Vega 2 è sull’acqua e ai bordi della laguna. Un luogo speciale.
Il progetto prevede di realizzare un nuovo paesaggio urbano, attrattivo e con
attività molteplici.
Senza negare la tradizione costruttiva e “stilistica” del paesaggio industriale,
l’intervento privilegia invece una scala “urbana”, nuova per l’area,
organizzando con grande attenzione gli spazi commerciali e pedonali, i flussi
delle auto, i parcheggi seminterrati, i piani terra con gli spazi commerciali.

Trasformare un’area industriale in un nuovo polo urbano richiede
un’architettura sperimentale: un intervento innovativo, un’architettura
riconoscibile e di forte impatto visivo in grado di dare identità al luogo.
Da qui la forma dei volumi edilizi e il linguaggio architettonico adottato,
che riprende la tradizione industriale dell’acciaio in facciata, sposata all’uso
sapiente del vetro.
I corpi edilizi si sviluppano in lunghezza verso il parco e la laguna, delle “dita
metalliche”.
Nel palmo della mano invece confluiscono i flussi: una piazza su due livelli,
negozi e grandi aperture vetrate. Questa è la vita collettiva della futura
Marghera, città d’acqua contemporanea.

Drawings

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